Perché non riesci a Consigliare l’Omeopatia in Farmacia?

Il Consiglio in Farmacia: molti lo predicano, pochi lo fanno veramente.

 

Dr. Dario L. Dinoi
Farmacista
Esperto in Omeopatia

Non ti parlerò del momento di transizione che la farmacia italiana sta attraversando, lo puoi leggere da solo sulle testate giornalistiche di settore farmaceutico.

La nostra professione sta evolvendo, si cercano nuovi modi per esercitarla, ci si deve dotare di nuove competenze.

E’ normale quindi che il livello di stress aumenti.

 

Si vede che tutto sta cambiando e si cercano nuove soluzioni al cambiamento, ma, se non c’è una visione chiara di quello che si è e di quello che si vuole diventare, questo processo può provocare estrema ansia e disorientamento nel team di lavoro della farmacia.

 

Intelligenza artificiale, consegna a domicilio, internet, distribuzione diretta  e tutto il resto spazzeranno via la nostra professione?

Probabilmente non del tutto.

Di una cosa sono sicuro e su questo continuo a lavorare, sulla consulenza in farmacia.

Rimane l’unica vera ancora di salvezza della nostra professione, l’unico modo per differenziarci da quello che fanno gli altri.

Non è facile, perché la consulenza è la fase finale di un processo di crescita personale e professionale.

Certo perché non puoi fare una consulenza a qualcuno senza essere diventato prima uno “Specialista” e poi una “Autorità” nella materia in cui decidi di poter essere d’aiuto ai tuoi clienti.

 

Io ho scelto l’omeopatia, per tutta una serie di motivi.

Primo: perché sono fermamente convinto e ho sperimentato sulla mia pelle la validità e l’efficacia del metodo terapeutico;

poi, perché ho trovato nell’omeopatia costituzionale un metodo perfettamente integrabile con la medicina tradizionale e quindi con il mio lavoro di farmacista in farmacia,

ancora, per avere nella mia zona una certa esclusiva, ora che tutti stanno pubblicizzando i servizi in farmacia…

 

Una delle principali leggi della comunicazione dice che

– Non puoi comunicare al tuo pubblico una cosa che un altro sta comunicando meglio e più forte di te.-

A proposito di pubblico, il cliente che si cura con l’omeopatia è facilmente individuabile. 

Si tratta di individui di costituzione muriatica. 

Sai, pertanto, che sono individui mentalmente equilibrati, che si pongono una serie di problemi che gli altri non si pongono, che vogliono risolvere i problemi alla radice e non limitarsi a tamponarli. 

Determinati e sufficientemente organizzati da seguire correttamente una terapia.

E’ un pubblico alto-spendente perché vuole fare prevenzione e si preoccupa per la propria salute e per quella dei propri cari.

Un unico problema: con queste caratteristiche mentali, hai bisogno di conquistarli, di far capire loro che in te possono trovare veramente una risoluzione al loro problema. Che non sei uno che vuole vendere loro semplicemente qualcosa.

 

Per arrivare a fare consulenza in farmacia bisogna prima arrivare ad avere le giuste competenze.

In primis, competenze tecniche (devo essere sicuro di dare un consiglio efficace su uno o una famiglia di prodotti).

Poi devo essere capace di veicolare questo consiglio tramite un giusto metodo e delle tecniche di comunicazione efficace (capacità di vendita).

Non esistono tecniche di vendita in farmacia.

In farmacia esiste questo: comunicare correttamente nozioni tecniche efficaci per la salute di gente disposta ad accogliere il mio consiglio che va prima individuata e poi educata; quindi abbiamo bisogno anche di un giusto pubblico di clienti interessati.

Dopo che ne conquisti la fiducia tramite una serie di consigli azzeccati e arrivi ad essere considerato una autorità in materia, cioè uno che ha il diritto di parlare di qualcosa, allora è possibile passare alla consulenza. E per questa puoi anche richiedere anche un giusto compenso. 

Diversamente il tuo consiglio, seppur quello di un laureato, vale quanto – o meno-  di quello di Google o della Signora Pina.

 

“E’ inutile continuare ad acquisire solo conoscenze tecniche se non sei capace di trasferirle poi nel tuo lavoro quotidiano di farmacista!”

 

Se tutto quello che ho studiato lo tieni tenere per me, perché non hai le armi per trasferirlo ai tuoi clienti, tutto questo studio, a parte il piacere di una propria crescita personale, rimane una cosa sterile, che non porta alcun frutto, che non è di aiuto a nessuno.

 

La formazione è un investimento in denaro, ma soprattuto in tempo. 

Continuando a formarsi solo in una materia tecnica senza acquisire quelle soft skill, quelle capacità di veicolare correttamente le tue conoscenze, di vincere la diffidenza dei tuoi clienti e di permettere loro di godere dei benefici dei tuoi consigli, non varrai nulla ai loro occhi come professionista. 

Al massimo, sarai quello gentile con cui vanno a chiacchierare in farmacia, come quando in fila al supermercato scegli la cassiera più simpatica. Finché anche il supermercato non la sostituirà con un cassa automatica.

Sarai sempre sostituibile da un altro collega o dall’ intelligenza artificiale  opportunamente implementata che saprà interpretare i sintomi di un paziente  e scegliere il farmaco giusto sicuramente meglio di te.

 

Chi si occupa di omeopatia è avvantaggiato.

L’omeopatia ci insegna ad osservare chi abbiamo davanti e a capirne la sofferenza.

Stessa cosa la comunicazione. Non posso comunicare se non conosco chi ho davanti, se non interpreto correttamente i segnali che mi sta o che mi vuole mandare.

 

Parleremo di tutto questo e di tanto altro nelle MASTERCLASS per farmacisti che si occupano di Omeopatia:

Omeopatia in Pratica

– Le Armi della Comunicazione-

che partirà on-line la prossima Domenica 15 Ottobre!

Clicca sul link per avere tutti dettagli del percorso.

 

 OMEOPATIA in PRATICA

L’Omeopatia come nessuno vuole insegnarla ai farmacisti!-

 

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